New on my blog, some short book reviews of graphic novels and comics I have read recently, plus a bonus item. These are basically books that were quick reads, and I did not think needed long reviews.
New on my blog, some short book reviews of graphic novels and comics I have read recently, plus a bonus item. These are basically books that were quick reads, and I did not think needed long reviews.
Mam pewien problem z tą książką, a mianowicie taki, że niespecjalnie pasuje mi sposób pisania Stephena Clarke'a. Antyfrancuskie żarciki, którymi nafaszerowana jest narracja, wydawały mi się wymuszone i niezbyt zabawne, choć oczywiście w zamierzeniu autora miały zapewnić lekką lekturę. Pal licho jednak poczucie humoru (w końcu każdy ma własne); bardziej męczyła mnie naciągana interpretacja niektórych wydarzeń, byle tylko móc przedstawić je zgodnie z "kluczem" książki - czyli albo Francuzi upiększają swoją historię, albo angole robią na złość żabojadom. Działało mi to na nerwy zwłaszcza w początkowych i końcowych rozdziałach.
Środkową część publikacji czytało mi się za to bardzo przyjemnie i w sumie nie bardzo wiem, jak to wytłumaczyć. Chyba po prostu obecne w niej historie opisane zostały w ciekawszy sposób, no i wszelakie złośliwostki zdawały się być bardziej uzasadnione. Szczególnie podobały mi się rozdziały poświęcone francuskim koloniom w Ameryce, a najbardziej ten o kolonistach z Akadii. Dzieje Akadian nie są w Polsce zbyt znane i dla mnie poznawanie ich ciężkiej doli było wręcz pasjonujące... Z wielką chęcią poczytałabym o nich więcej.
W związku z tym nie mogę powiedzieć, żebym uważała lekturę tej książki za stratę czasu. Ba, jeśli ktoś lubi poczucie humoru pana Clarke'a, to myślę, że będzie bardzo zadowolony. Reszta również może tu znaleźć coś dla siebie, np. ciekawe anegdotki o życiu sławnych ludzi czy wspomniany rozdział o Akadii. Trzeba tylko pamiętać o patrzeniu na zawartą tu "wykładnię" historii Francji tak, jak sam autor - ze sporym przymrużeniem oka.
Quite a read! Not so notable for its 1960s-era dinosaurs, or its clunky science fiction with jabs at academic culture, and unevenly paced, but somehow fascinating.... the heart and soul of it is (as the the first chapter insists) the emotional situation of Sam McGruder stranded in the past with no chance to ever see another human again; how does he think in these lonely circumstances and what keeps him struggling to stay alive? The afterwords pointed out the emotional resonance with Simpson's own feelings of isolation and concerns that his life and work would be forgotten. But also a chance for him to lay out thoughts about the meaning of evolution, human destiny, and what is the ultimate dignity of life -- it's strongly reminiscent of Camus's Myth of Sisyphus. Although I'll keep the latter on my bookshelf and not this minor novel, it's still moving and well worth at least one read.
"Merde" racconta le vicende di Paul West, uomo d'affari inglese, mandato a Parigi per aprire una "tea room". Paul da inglese doc si ritroverà ben presto vittima della pazza cultura francese e dovrà affrontare situazioni sempre più assurde che lo spingeranno volente o nolente ad adeguarsi alla vita parigina.
Devo ammetere che questo libro non mi aveva subito colpita, anzi, il mio primo impatto è stato abbastanza traumatico tanto da decidere di interrompere la lettura appena al primo capitolo, ho deciso quindi solo in seguito di riprendere in mano il volume e solo ed esclusivamente per poterlo archiviare, la mia seconda prova è andata decisamente meglio tanto che finalmente sono riuscita finalmente a concentrarmi e a concludere la lettura
"Merde" è un titolo simpatico e divertente e nonostante io non sia nè inglese nè francese (e non potendo quindi cogliere ogni sfumatura o frecciatina) ho molto apprezzato la simpatia e la sfortuna dello sfigatissimo protagonista.Vedere come Paul un uomo perfettino, abituato a un certo stile di vita si ritrovi ad avere a che fare con una cultura, una lingua e delle abitudini diverse dalle proprie è molto divertente. Da ogni incontro e ogni novità (bella o brutta che sia) si creano simpatici siparietti alla Fantozzi che vedono il nostro Mr. west vittima di imprevisti, scherzi, figuracce e incidenti. Leggere questo volume non può non far divertire e strappare una risata quelli che però si aspettano solo ed esclusivamente situazioni al limite del ridicolo e imbarazzanti si dovranno rassegnare all'evidenza che questo libro non è solo utile per farsi due risate ma serve anche e soprattutto per riflettere, Stephen Clarke infatti nelle vicende del suo personaggio non riporta solo disavventure e sfortune ma anche riflessioni sulla sua vita, l'autore infatti proprio come Paul è stato mandato a lavorare in una azienda parigina per un anno, è quindi impossibile non notare le frecciatine e le osservazioni proprio sullo stile di vita a Parigi, sulle differenze culturali tra francesi e inglesi, sui problemi che uno straniero può incorrere nel lavorare e vivere in un paese così diverso culturalmente e soprattutto la denuncia su problemi reali del paese che colpiscono non solo gli stranieri ma gli stessi francesi (esempio la difficoltà di fronteggiare la burocrazia per ottenere documenti, la facilità di ottenere un mutuo per un appartamento se si ha un conoscente in banca, il problema dei trasporti pubblici e degli scioperi ecc)
Insomma questo libricino non vuole solo essere il classico libretto usa e getta ma con simpatia, sarcasmo e ironia vuole condividere pensieri e spunti rivolti a tutti quegli stranieri che si ritrovano per la prima volta in un paese sconosciuto dove si parla e si ha una cultura completamente diversa dalla propria.
Non posso dire che questo libro sia il migliore del mondo... anzi, gli ho dato giusto 3 stelline e mezza proprio per questa ma posso affermare che mi ha strappato non pochi sorrisi avendo una pazza amica francese, il protagonista mi ha conquistata e l'ho adorato soprattutto nella sua evoluzione, se il nostro Paul infatti arriva a Parigi come inglese poverello e sprovveduto nel corso del libro impara a cavarsela e a capire come sfruttare i pregi e i difetti di Parigi e dei parigini a suo vantaggio tanto da riuscire a mettere in scacco anche il suo odioso capo.
Mi sento di consigliare questo libro a
Chi vuole farsi quattro risate
Chi ama le sfighe alla Fantozzi
Chi ha una certa antipatia per i francesi e le loro stranezze
Chi cerca qualcosa di non troppo impegnativo
Sconsigliato invece a
Chi ama troppo la Francia e non sopporta le persone che la criticano
Chi odia i libri senza vere e proprie trame
Chi odia i libri incentrati su disavventure slegate tra di loro e utili solo a far ridere il lettore
Detto questo un saluto e alla prossima recensione