Martin Garrett è un biologo brillante. Divorziato e con una figlia a carico. Martin ha un carattere schivo, insicuro, misogino, e incapace di legare con le persone, fino a quando incontra Mara.

Mara Kerr è un donna in carriera. Bellissima, dolce e gentile. Un triste e crudele destino le porta via la sorella, a cui era molto legata, lasciandole un figlia in eredità. La sua vita subisce un cambiamento radicale nel momento in cui incontra Martin, e tutto grazie a un trasloco.

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Arrivo davanti alla scuola di Camilla e mi metto alla ricerca di un posteggio, sapendo che sarà un’impresa trovarlo. Ho un colloquio con la sua maestra, spero di sbrigarmela in fretta. Adocchio un posteggio e mi ci precipito. Ma il posto viene preso da un’auto rossa metallizzata. Una spider italiana. Diavolo che macchina. Deve costare un occhio della testa. Sportiva e decapottabile.
La portiera di apre con quel suo movimento particolare, di lato e verso l’alto. Due lunghe gambe toniche e leggermente dorate fanno la loro apparizione, distraendomi per un attimo dai miei pensieri. Il mio sguardo vaga su tutta la gamba e oltre, sul busto, sul seno e fino al viso di una meravigliosa creatura. Una donna scende dalla macchina. È bella. Diamine se è bella, da infarto. Ha un corpo da dea, armonioso e con curve da urlo. Due gambe lunghe, snelle e toniche. Ha i capelli sciolti, lunghi e mossi, di un nero così scuro da sembrare d’ebano. Davvero meravigliosi. La luce del sole crea riflessi bluastri su quelle ciocche lucide come seta.