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quote 2019-04-22 02:31
Non appena gli baciò la cappella, ubriacandosi del sapore salato del liquido preseminale, il suo intero essere desiderò che quel momento non finisse mai. Gli leccò la punta, giocando con la lingua e lo prese fino in fondo, allargando la bocca nonostante fosse un problema, considerato quanto fosse grosso quell’uccello. Era la sua ultima occasione per fargli capire che la loro relazione era importante per lui, e che
non lo avrebbe dimenticato mai.
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quote 2019-04-22 02:31
Taron gli strinse una mano, e restò a fissarlo per qualche secondo, ma poi si avvicinò per un bacio, e gli strinse
il volto tra le mani. Imparava in fretta, perché, dal loro primo bacio, il primo in assoluto per Taron, le sue labbra erano diventate una droga per Colin.
Avevano pomiciato ogni giorno. Taron riversò tutta la sua passione in quel bacio, ma prolungò la sua agonia.

Colin si allontanò, respirando a fatica non appena tornò a sedersi. Il buio della sera regalava una luce sufficiente affinché si vedessero, e si sentì in imbarazzo al pensiero che Taron
potesse vederlo con il viso contorto dal dolore. Ancora una volta, Colin non si fidò della propria voce, così usò il linguaggio dei segni per dire: “Ti amo.”

“Credevo che mi odiassi,” rispose Taron senza sorridere. Non batté ciglio, come se non volesse perdersi nemmeno un secondo della presenza di Colin.

Colin cercò di spiegarsi, anche se con difficoltà, ma alla fine disse: “Sono uno stupido. Ero arrabbiato. Mi dispiace di averti ferito.”

“Capisco che la tua vita sia là fuori, ma se qualche volta ti andasse di farmi visita…»

Colin si sporse e gli afferrò le mani. Aveva un disperato bisogno che capisse. «No. Mi sento veramente me stesso solo quando sono con te. Se mi vuoi ancora… ti prego, portami a casa,» sussurrò.

Taron sorrise e avvicinò le mani di Colin per baciarle. Dovette lasciarlo per comunicare, ma impiegò secoli prima di rispondere. “Non sei un peso. Ti amo. Quando sto con te, non mi preoccupo solamente della fine del mondo. Adesso sento il bisogno di vivere il futuro.”

Colin annuì e gli allacciò le braccia attorno al collo, conficcandosi il freno a mano nel fianco. Si sentì in
pace con se stesso non appena Taron lo strinse, e strofinò il viso contro la sua guancia, desiderando marchiarlo con il suo odore, anche se non c’era nessuno che avesse intenzione di portargli via il suo uomo.

Forse quel cazzo di audio libro non
si era sbagliato. Forse il cambiamento era un bene, anche se era difficile.
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quote 2019-04-22 02:31
«Vuoi tenermi nascosto per evitare che qualcun altro sogni di mettermi
le mani addosso?»

Taron annuì controvoglia. Sarebbe
stato un mondo perfetto. Solamente lui e Colin; e i gatti.

Colin lo abbracciò ancora più forte,
e gli diede un sonoro bacio sulla guancia
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quote 2019-04-22 02:31
C’erano ancora parole non dette tra di loro, ma Colin impiegò un paio di secondi per tirarle fuori. «Non riesco a credere di aver trovato qualcuno che mi desideri fino a questo punto. Mi sembra perfetto.»

Anche Taron lo baciò, rassicurato che potessero finalmente comunicare senza che ci fossero menzogne tra di loro.
Non avrebbe più dovuto sospettare che Colin stesse fingendo, e Colin non
avrebbe più dovuto temere per la propria vita. Le cose tra di loro stavano
cambiando per prendere una nuova rotta.

Taron aveva provato in tutti i modi a evitare un legame così forte con qualcuno, ma, in quel momento, non aveva dubbi che fosse la cosa giusta. Avrebbe fatto in modo che la loro relazione funzionasse, e avrebbe protetto Colin a tutti i costi
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quote 2019-04-22 02:30
“Ho detto che ti amo.”

Quelle parole furono un duro colpo. Colin non voleva vedere quei segni. Voleva strapparsi gli occhi e non vederli mai più.

«E io ti ho detto di chiudere il becco, cazzo! Volevo un cazzo nel culo, non delle bugie.»

Taron si mise in piedi e, prima che Colin potesse comprendere quello che stava succedendo, lo schiaffeggiò con forza. Quel colpo lo costrinse a prendersi il viso tra le mani, ma quello che fu davvero ferito fu il suo orgoglio. Con che coraggio Taron si comportava come se fosse lui quello che stava soffrendo?

Colin strinse i denti, e si addossò di più alla parete, quando Taron sollevò le braccia in aria ed emise dei versi quasi incomprensibili.

«Non farlo. Non mi ami. Se mi amassi, mi avresti ascoltato quando ti ho detto che avevo bisogno di un medico, ma fai sempre come ti pare e piace. Mi tieni in prigione, con un collare,» disse, sebbene si fosse quasi strozzato quando lo strattonò. «Cazzo, non lo so, magari pensi di amarmi, ma sono soltanto la scopata più conveniente che ti sia mai capitata. Ti sono stato servito su un piatto d’argento!»

Quando finì, il bruciore alla gola gli confermò che aveva urlato con tutto il fiato che aveva nei polmoni. Sentì una strana vibrazione alle orecchie, ma non si tirò indietro. Non voleva diventare il giocattolino del sesso di Taron
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