Teneva lo sguardo basso, sussultava per qualsiasi rumore, arrossiva se le rivolgevi la parola, si scusava se ti sfiorava per sbaglio. Era come se una regina provasse imbarazzo per la sua corona. Come se lei, principessa, credesse di essere una ranocchia.
Il corpo è la casa del tempo, dentro di lui muoiono gli anni, e con loro noi stessi. Amavo davvero una volta, le speranze erano sogni nei quali credevo, ho lasciato mi rubassero tutto, non mi sono difesa. Ora ho un cuore in rovina, ma sulle sue macerie, ho costruito il mio impero.
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