Si è letteralmente sedotti e travolti dalla scrittura, tumultuosa e brillantissima, dal racconto che incanta, illumina e diverte. — Dalla Prefazione di Antonio Socci Dopo il successo planetario di Intervista con la storia (1974), Oriana Fallaci coltiva l’idea di raccogliere in volume le nuove...
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Si è letteralmente sedotti e travolti dalla scrittura, tumultuosa e brillantissima, dal racconto che incanta, illumina e diverte.
— Dalla Prefazione di Antonio Socci
Dopo il successo planetario di Intervista con la storia (1974), Oriana Fallaci coltiva l’idea di raccogliere in volume le nuove interviste, lascia note, appunti e scrive un testo introduttivo che è una riflessione appassionata sul Potere. La scomparsa di Panagulis e della madre, due persone profondamente amate, la spinge a un totale isolamento, “i miei tre inverni nel tunnel” li definisce; ma poi, dopo la pubblicazione di Un uomo nel 1979, mette a segno per il “Corriere della Sera” i due straordinari reportage dall’Iran di Khomeini e dalla Libia di Gheddafi, che compongono la prima parte di Intervista con il Potere, uscito postumo nel 2009. Nella seconda parte, dal 1964 al 1982, sfilano davanti al lettore i nomi che hanno fatto la storia della seconda metà del Novecento, nei memorabili incontri realizzati per “L’Europeo” e per il “Corriere della Sera”: Robert Kennedy, Joseph Farmer, il Dalai Lama, Rascida Abhedo, Faruk El Kaddoumi, Sandro Pertini, Giovanni Malagodi, Ugo La Malfa, Giancarlo Pajetta, Enrico Berlinguer, Deng Xiao-ping, Lech Walesa, Mieczyslaw Rakowski, Ariel Sharon.
Nessuno, come la Fallaci, è riuscito ad avere accesso a personaggi di quel calibro, quelli che possono realmente decidere del destino dell’umanità.
In un’intervista tv Christiane Amanpour, celebre giornalista americana della Cnn e ora della Abc, da molti considerata l’erede di Oriana, dichiara: “I faccia a faccia erano elettrizzanti, costruiti lontano dagli scandali e dal sensazionalismo per arrivare alla persona. Davanti all’ayatollah Khomeini si strappò il chador ma quel gesto non fu poi così irriverente come lo descrissero. Segnò un punto a suo favore, l’intervista andò avanti e fu molto, molto illuminante. Il suo stile era fuori dagli schemi ma costruito per far emergere la vera natura dell’uomo”.
źródło opisu: http://bur.rcslibri.corriere.it/libro/4435_intervi...(?)
źródło okładki: http://bur.rcslibri.corriere.it/shared_libri/cover...»
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