logo
Wrong email address or username
Wrong email address or username
Incorrect verification code
back to top
Search tags: storia
Load new posts () and activity
Like Reblog Comment
show activity (+)
review 2018-09-19 12:14
Radici come rami
La lingua salvata: storia di una giovinezza - Elias Canetti,Amina Pandolfi,Renata Colorni

Radici come rami.

 

Da Rustschuk a Vienna, fino a Manchester e a Zurigo. Città, lingue, culture differenti. E libri. Tanti.

 

Ogni volta che avevo finito un libro, ne discutevo con mio padre e talvolta mi eccitavo a tal segno che lui doveva calmarmi. Non mi disse mai però, come usano fare gli adulti, che le fiabe non sono vere; e di questo gli sono particolarmente grato, forse le considero vere ancora oggi.”

 

Quando a sette anni perde il padre, è la madre che lo sostituisce e accompagna Elias nel suo cammino di conoscenza. Insieme incontrano i grandi nomi della letteratura, ne discutono, e gli insegna il tedesco, lingua che parlava col marito.

È un legame intenso, quello con la mamma, un legame esclusivo. Che convive con l’ombra di un grido:

 

«Figlio mio, tu giochi e tuo padre è morto! Tu giochi, giochi, e tuo padre è morto! Tuo padre è morto! Tuo padre è morto! Tu giochi e tuo padre è morto!».

 

Grido che incide indelebilmente nella memoria di Elias l’incontro con la morte. Sarà presenza pesante e dolorosa, tanto da diventare tema costante, ossessivo, nelle sue opere.

La morte, il suo nemico. Il nemico dell’umanità.

 

Il primo viaggio autobiografico si ferma al 1921. È prosa sorprendente e ricca. Penetra con forza emotiva vigorosa e viva. Scorre ora come ruscello, ora come fiume in piena, con lucidità feroce o elegiaca tenerezza. Il lettore non può che seguirlo fin là, dove con la cacciata dal paradiso  Elias nascerà alla vita.

 

Continuo a figurarlo con gli occhi rivolti ai cerchi scuri della tappezzeria, amici, compagni di gioco, di conversazione. E vorrei abbracciarlo.

 

A casa, nella stanza dei bambini, giocavo per lo più da solo. In verità giocavo poco, parlavo piuttosto con la tappezzeria. I molti cerchi scuri nel disegno della tappezzeria li vedevo come persone. Inventavo una quantità di storie in cui essi figuravano da protagonisti, qualche volta ero io a raccontargliele, ma qualche volta anche loro partecipavano al gioco; comunque non mi stancavo mai di questi personaggi della tappezzeria ed ero capace di stare ore e ore a discorrere con loro.”

 

  

Quanta gratitudine dobbiamo a penne come la sua. Quanta!

Like Reblog Comment
show activity (+)
review 2018-01-21 00:29
Una storia semplice - Leonardo Sciascia

«L'italiano: ero piuttosto debole in italiano. Ma, come vede, non è poi stato un gran guaio: sono qui, procuratore della Repubblica...».

«L'italiano non è l'italiano: è il ragionare» disse il professore. «Con meno italiano, lei sarebbe forse ancora più in alto».

 

Breve, brevissimo. Scrittura asciutta, essenziale. Mai gridata e mai ampollosa. Si entra direttamente nella storia, quella che conosciamo bene, perché ogni giorno presenta il conto. Storia di una società dove il corrotto va a braccetto col corruttore, dove stato e chiesa sono guasti, dove il silenzio premia e la parola uccide; dove è bene, pur sapendo, non sapere; dove lo sguardo deve volgersi altrove e non vedere. Dove, davvero, con meno “italiano” si può salire molto in alto.

Il malvivente ride, e benedice l’omertoso che gli evita un po’ lavoro in più.

Like Reblog Comment
review 2017-11-04 20:32
Storia di Tönle - Mario Rigoni Stern

La vacca, immobile sulle rive del Moor, guarda verso mattina. Forse, aspetta il sorgere del sole. 

Tönle fa parte dell’Altipiano. Abita una povera casa di montagna, vive il suo tempo e la natura che lo circonda; vive la sua terra, che non è patria ma microcosmo schietto, semplice, concreto. Tönle è uomo di grande integrità morale, silenzioso, selvatico. Pastore e contadino. Contrabbandiere per necessità. Ogni inverno attraversa il confine, porta di là scarpe chiodate per gli uomini e vestiti per le donne, e di qua torna con acquavite, zucchero e tabacco. Scoperto e braccato, ferisce una guardia. Non gli resta che fuggire. Condannato a quattro anni vagola per le città austroungariche portando sulle spalle tanti mestieri e un solo pensiero. Così, a ogni inizio d’inverno, lascia tutto e torna alla sua casa, dalla donna che ama, madre dei suoi figli. L’amnistia gli consente di riprendere la vita abituale. Fino all’inizio della guerra e all’ignominia che porta con sé.
“… i signori, sia Italia sia Austria, sono sempre signori e per la povera gente, sia l’uno o sia un altro a comandare, non cambia niente. A lavorare toccava sempre a loro, a fare i soldati anche e a morire in guerra anche”.
I signori comandano, la povera gente ubbidisce. I signori li destinano al macello, li mandano a uccidere altri poveri cristi. E si muore. Per niente.
E poi la prigionia. E poi il ritorno. E poi la ricerca del suo piccolo mondo. E poi la sua pipa che porta alla bocca una volta ancora.
E mentre la vacca guarda verso mattina, io cerco quel ciliegio sul tetto, che c’era e non c’è più.

Scrittura pura, essenziale, onesta. Di quelle che non è facile trovare.
La “Storia” attraversata dalla “storia”, o viceversa. Dipende da quale punto d’osservazione si guarda. Mezzo secolo di vita è racchiuso in poco più d’un centinaio di pagine, evocative e pregne di significati. C’è molto Mario in Tönle, tanto che durante la lettura nel mio immaginario ne ha assunte le sembianze. Chissà, forse potrebbe essere la ragione per cui lo scrittore affermava che se Il sergente nella neve era il suo libro più importante, Storia di Tönle era il più bello.

Like Reblog Comment
review 2017-01-25 18:57
Suffragette. La mia storia - Emmeline Pankhurst

Emmeline Pankhurst, principale rappresentante del movimento delle suffragette, si batté contro l’ostilità del governo che non voleva riconoscere il diritto di voto alle donne.

La protesta, iniziata in modo pacifico interrompendo i discorsi dei rappresentati politici con una domanda ripetuta all’infinito: «Il governo liberale darà il voto alle donne?», non ottenendo che qualche vaga promessa destinata a perdersi nel nulla sfociò in atti di rappresaglia.

Emmeline e le donne del movimento subirono maltrattamenti, arresti, processi e condanne severe.

Hanno deciso che per gli uomini è vigliacco e disonorevole restare silenziosamente inerti dinanzi a regole tiranniche che impongono su di loro vincoli di schiavitù, ma che per le donne la stessa cosa non sarebbe vigliacca e disonorevole, solo dignitosa. Bene, le suffragette ripudiano nel modo più assoluto questa doppia scala di valori morali. Se è giusto per gli uomini lottare per la propria libertà – e Dio sa come sarebbe oggi la razza umana se non lo avessero fatto, dall’inizio dei tempi –, allora è giusto anche per le donne lottare per la propria libertà e per la libertà dei figli che portano in grembo.

 

Gli atti di protesta s’interruppero con l’inizio della Prima guerra mondiale, e il governo rilasciò le militanti incarcerate.

Ma… “… la lotta per la piena emancipazione delle donne non è stata abbandonata; essa è stata, per il momento, semplicemente sospesa. Quando il fragore delle armi cesserà, quando la normale, pacifica e razionale società riprenderà le sue funzioni, la richiesta verrà fatta di nuovo. Se non sarà accordata rapidamente, allora, ancora una volta, le donne prenderanno le armi che oggi hanno generosamente deposto. Non ci potrà mai essere una pace reale sulla terra finché alla donna, la metà materna della famiglia umana, non sarà data libertà nei consessi del mondo.”

 

In quest’opera autobiografica, Emmeline Pankhurst racconta la sua vita di donna, moglie, madre, fondatrice della “Women’s Social and Political Union”, attivista e simbolo della lotta per i diritti delle donne.

Un libro per le donne che combattono coraggiosamente ogni giorno contro le disparità.

Un libro per gli uomini, perché comprendano, se non l’avessero già capito, chi sono le donne e di cosa sono capaci. To’!

Like Reblog Comment
review 2016-07-26 13:46
Una meravigliosa bugia: La storia di Erin e Weston - Jamie McGuire

Inizio: 26 luglio
Finito: 26 luglio

 

Voto: 2 stelline


Consigliato: No... Si se volete ridere come pazzi

 

Ya super trash... sconsigliato ai più sani di mente e consigliato solo ed esclusivamente a chi ama il trash e vuole farsi grosse risate XD

More posts
Your Dashboard view:
Need help?