Operazione Paperclip.
Una graffetta, e l’anima torna a risplendere. Ma è davvero così? Non si saranno lordate invece anche quelle di chi ricostruì il passato agli scienziati nazisti?
Si possono depennare gli orrori dai verbali, nascondere documenti, sostituire fascicoli compromettenti con altri “immacolati”, ma la verità rimane. Orrenda e indelebile. Non c’è scoperta né grande invenzione che possa cancellare i crimini atroci contro l’umanità. Nemmeno la straordinaria missione spaziale che portò l’uomo sulla Luna nel ’69 grazie a Wernher von Braun, direttore del Marshall Space Flight Center e capo progetto del veicolo di lancio del Saturn V.
Una graffetta sul suo fascicolo e in un baleno si annulla il passato. L’America lo proclamerà il più grande scienziato della tecnica missilistica e aerospaziale della storia. Ma Wernher von Braun era e rimane quell’ufficiale nazista capo dell’ufficio progettazione di Mittelbau-Dora, direttore tecnico dello sviluppo delle armi V per l’esercito tedesco. Mittelbau-Dora. Dora, il campo di concentramento col nome di donna che tolse la vita a circa 20mila anime innocenti.
Von Braun è solo uno dei tanti nazisti “insignito” della cittadinanza americana, solo uno dei i tanti pagato e protetto in nome degli interessi politici e militari.
Cito anche
- Dottor Hubertus Strughold. definito il “padre della medicina aerospaziale” è una delle figure più controverse nella storia dell’operazione Paperclip. Direttore dell’istituto di ricerca in medicina aeronautica al ministero dell’Aria di Berlino per dieci dei dodici anni in cui Hitler rimase al potere. Nonostante comparisse sul Central Registry of War Criminals and Security Suspects, fu reclutato da Harry Armstrong per dirigere un programma di ricerca top secret nella Germania postbellica. Con l’operazione Paperclip lavorò per il centro aeromedico dell’aviazione americana a Heidelberg e alla scuola di medicina aeronautica in Texas.
- Herbert Wagner, capo degli ingegneri progettisti di armi alla Henschel e inventore del missile HS-239. Fu il primo scienziato nazista ad arrivare in America con l’operazione Paperclip e lavorò per l’intelligence tecnica della marina statunitense.
- Theodor Benzinger, capo dipartimento della stazione sperimentale del centro di ricerche della Luftwaffe di Reichlin e capo del lavoro medico nel dipartimento di ricerca della divisione tecnica del ministero dell’Aria del Reich. Fu assunto al centro aeromedico dell’aviazione americana di Heidelberg. Arrestato e imprigionato a Norimberga, fu tra gli imputati del processo ai dottori. Inspiegabilmente rilasciato, grazie all’operazione Paperclip lavorò per il Naval Medical Research Institute di Bethesda, Maryland.
- Richard Kuhn, chimico organico (premio Nobel 1938) che sviluppò l’agente nervino Soman per il Reich. Protetto dall’operazione Paperclip lavorò per il centro aeromedico dell’aviazione americana, a Heidelberg, e privatamente per il gruppo di lavoro del generale Loucks sulla produzione del Sarin.
- Dottor Konrad Schäfer, autore degli esperimenti assassini avvenuti a Dachau per mettere a punto il processo per la desalinizzazione dell’acqua in caso di emergenze in mare dei piloti. Con l’operazione Paperclip lavorò per il centro aeromedico dell’aviazione militare americana di Heidelberg. Imputato e poi prosciolto al processo ai dottori di Norimberga. Lavorò in seguito alla scuola di medicina aeronautica dell’aviazione americana in Texas.
- Otto Ambros, chimico della IG Farben, uno degli scopritori del gas Sarin e della gomma sintetica Buna, ricevette un milione di Reichsmark da Hitler come ricompensa per i suoi risultati scientifici. Servì il Reich in qualità di capo della Commissione-C per la guerra chimica, direttore della fabbrica della IG Farben che usava lavoro schiavo ad Auschwitz e direttore dell’impianto per la produzione di gas velenosi a Dyhernfurth. Fu processato e condannato a Norimberga, e dopo un rilascio anticipato lavorò per l’azienda chimica americana W.R. Grace, il dipartimento dell’Energia statunitense e in altri settori privati e pubblici in Europa.
E così l’America risparmiò processi, salvò la vita ad almeno 2mila scienziati nazisti in cambio della loro collaborazione a progetti militari, scientifici e industriali.