La magia del lupo, é un racconto ambientato in una foresta, il giovane Torak, ha appena visto spegnersi davanti ai suoi occhi il padre,esperto cacciatore, dopo essere stati assaliti da un orso indemoniato.
Torak cercherà più volte di seguire il suo destino e salvare la foresta dall'orso, ma vi saranno stolti che gli metteranno sempre i bastoni tra le ruote. Cercheranno addirittura di ucciderlo per addempire la profezia sull'uomo che ascolta.
Un racconto crudo dove Torak va a caccia, sbudella e cucina le sue prede in compagnia di Lupo, e scoprirà segreti su suo padre che cambieranno per sempre la sua vita.
Una storia semplice che fa trasparire dei temi importanti come quello dell'amore fraterno e della fiducia reciproca che rendono possibile l'impossibile.
Una terribile minaccia insidia il Ducato di Acquaviva: È il Mangianomi, una creatura misteriosa e inafferrabile che si aggira nel buio rubando a qualunque cosa il proprio nome. In breve tempo uomini, donne, bambini, animali, ma anche torri, foreste e paesi interi vengono ridotti a vuoti gusci irriconoscibili. L'unica speranza per gli abitanti del Ducato È rivolgersi a Magubalik, un giovane e solitario cacciatore dall'abilità leggendaria, perché sconfigga il temibile mostro. Ma il compito si rivelerà arduo persino per lui, e la caccia al Mangianomi si trasformerà da una pericolosa avventura a una discesa agli inferi, in un'odissea alla ricerca di se stesso.
Il mangianomi è un racconto ambientato in un ipotetico feudo del regno di Napoli.
Lo stile di scrittura ricorda in parte il barone rampante e gli altri racconti della trilogia di Calvino.
Il testo è ricercato, come se a raccontarlo fosse un menestrello di altri tempi.
Il libro è suddiviso in due parti, la prima s'intitola "Il Mangianomi", mentre la seconda "Il Contaombre". Quest'ultima è a sua volta divisa in quattro storie che raccontano la metamorfosi che Magubalik si ritrova a subire prima di tornare ad essere se stesso.
La storia è interessante, curiosa e piena di magia o meglio malefici. Poiché tutta la storia ruota attorno a dei malefici che colpiscono persone e animali tramutandoli in esseri diversi, vuoti, senza nome e con una fame inesauribile.
Un racconto piacevole, a tratti un po' grottesco come i racconti dei fratelli Grimm.
Unica pecca di questo racconto è il non sapere da chi vengono scagliati i malefici e come viene strappato il nome ai mal capitati.
Eccomi qui, finalmente, a parlare di Biancaneve e il Cacciatore. Se ben ricordate al momento di fare l'anteprima del libro mi ero dichiarata "dubbiosa ma curiosa" su questa storia. A lettura ultimata posso dire di esserne rimasta davvero affascinata ed entusiasta! D'accordo, dalle quattro stelle lo avevate già capito, ma per me è stata una vera sorpresa. Ero assolutamente convinta di trovarmi davanti ad un libro da due stelle, uno di quelli che ti fanno storcere il naso e che chiudi con un certo sollievo.. al contrario, se invece di 240 pagine ne avesse avute 700 sarei stata felice. Ebbene sì, ho finito Biancaneve e mi dispiace, un po' mi manca l'atmosfera da favola cupa, la Foresta Tenebrosa e la malvagia Ravenna.
So benissimo che state tutti pensando al film appena uscito al cinema, quindi mi levo il pensiero: no, non l'ho ancora visto. La mia preoccupazione più grande, infatti, era proprio quella di leggere il libro e immaginare Kristen Stewart ogni due righe.. credetemi, non avrei retto. I gusti sono gusti, e a me come attrice proprio non piace.
Immaginate quindi la sorpresa quando, a pagina 200, mi sono resa conto che non avevo pensato alla Stewart nemmeno una volta. Dopo essermene accorta ho fatto uno sforzo, ho chiuso gli occhi dopo aver letto una determinata scena e ho cercato di immaginare la Stewart al posto di Biancaneve.. nulla da fare.
Pelle bianca e candida come la neve, labbra rosse a forma di bocciolo, capelli neri come la notte e grandi occhi castani. Non è la Stewart, c'è poco da fare. Né di aspetto né di carattere. Non ho visto il film ma so come recita, e non credo che assomigli neanche lontanamente alla Biancaneve del libro.
Nel libro la figura della bella Biancaneve non viene totalmente stravolta, ci troviamo comunque di fronte ad una fanciulla pura di cuore e ingenua, ma è molto bello il modo in cui la vediamo cambiare durante il viaggio nella Foresta Tenebrosa. Biancaneve acquista coraggio, forza e consapevolezza, trasformandosi in una principessa desiderosa di combattere per la libertà del suo popolo e pronta a morire per sconfiggere Ravenna.
Accanto a lei troviamo diversi personaggi particolare come i nani e, naturalmente il Cacciatore. Non mi aspettavo che Eric (il Cacciatore, appunto) avesse una storia così.. profonda alle spalle. E' davvero un personaggio ben riuscito, molto lontano dal bell'imbusto scontroso e affascinante che ci avevano lasciato immaginare.. è un uomo tormentato e bugiardo, con un passato di cui non vuole liberarsi e, la maggior parte delle volte, è sporco e ubriaco. Insomma, niente principe azzurro.
Altro personaggio che mi è piaciuto davvero molto: la Regina Ravenna. Alcuni capitoli sono dedicati a lei, e questo ci permette di capire cosa l'ha portata diventare la malvagia sovrana che è. Ci viene raccontata anche la sua, di storia, e alla fine non si può non affezionarsi a lei e al suo desiderio di immortalità..
La grafica del libro poi è meravigliosa. Ogni capitolo è preceduto da una pagina nera con uno stemma, e nelle prime pagine la filastrocca in perfetto stile fiaba dark fa il suo effetto.
Verso le ceneri
verso il cielo invernale
in alto il richiamo
della battaglia campale
lascia che dai monti il grido s'innalzi
dalla foresta alla chiesa
perché la morte è una bocca affamata
e tu sei la mela.
Lo stile naturalmente è molto semplice, il che permette al lettore di buttarsi a capofitto nella Foresta Tenebrosa e di divorare quest'avventura in poche ore.. avrei voluto che durasse di più, mi sono trovata davvero bene in compagnia di questo libro e delle sue atmosfere.
Mi sento anche abbastanza sicura di dire che Biancaneve è stato trasformato in una favola epica e dark, come cita la copertina, ma non romantica. Non voglio dire che l'amore sia assente dalle pagine, ma non vi troverete davanti a nessuna fanciulla innamorata del principe, né ad un Cacciatore protettivo.. niente smancerie, sguardi dolci o principesse che si perdono in romantici pensieri. L'amore è presente come contesto, questo sì, ma niente di più.
Spesso nelle recensioni mi trovo a dire che è stata una lettura piacevole, ma che non vale la pena comprare il libro.. sono felice di poter dire che, se la Mondadori non mi avesse inviato una copia del romanzo, a quest'ora nella mia libreria ci sarebbe una bellissima favola dark in meno.. e se me lo avessero prestato sarei corsa a comprarlo per averne una copia tutta mia.
Davvero, non pensavo, ma l'ho proprio adorato!