logo
Wrong email address or username
Wrong email address or username
Incorrect verification code
back to top
Search tags: austin-chant
Load new posts () and activity
Like Reblog
quote 2019-04-22 02:22
“Spero che tu abbia capito che vivo da solo nella foresta,” urlò James, con un tono ansioso malamente rivestito di rimprovero. “Se dovessi cadere e farti male, non potrò curarti con della polvere di fata.”
Peter mise alla prova la resistenza di un altro ramo. “Non mi farò male,” rispose mentre si tirava su verso la prossima intersezione e allungava una mano per afferrare la mela più vicina. “Sono lo spirito della gioventù e della gioia, non ti ricordi?”
“Sei un uomo adulto e un vero tormento.”
“Sono il tuo tormento,” disse Peter e poi fece una pausa, imbarazzato con sé stesso e felice d’essere troppo in alto fra i rami perché James potesse vederlo. Anche lui, però, era stranamente rimasto in silenzio finché Peter non cominciò a lanciargli delle mele.
Quando ebbe raccolto abbastanza mele da bastare a entrambi, Peter cominciò a scendere dall’albero con ben poca cautela, scivolando fra i rami e graffiandosi le mani contro la corteccia. Sbagliò a valutare l’altezza dell’ultimo salto e atterrò al suolo un po’ pesantemente cadendo fra le braccia di James che aveva lasciato andare le mele per riuscire ad afferrarlo.
“Grazie,” gli disse Peter sorridendo.
Le guance di James erano rosse e aveva una buffa espressione a metà fra l’incantato e l’infastidito e stava sorridendo pur cercando di restare serio. Aveva messo le braccia intorno alla vita di Peter e lo raddrizzò rimettendolo in piedi. Quando si mosse per tirarsi indietro, Peter gli prese la camicia fra le dita.
In questo mondo, le sue labbra erano più soffici, senza il sapore di rum e sale, ma qualcosa dell’odore dell’oceano inondò Peter quando si baciarono
Like Reblog
quote 2019-04-22 02:21
“Adesso non è più tanto male, no?” Disse Peter. “E comunque, non l’ho fatto apposta.”
“In tutta onestà, se fossi stato al tuo posto, anche io avrei scatenato una tempesta.” James lo baciò e la sua barba gli grattò leggermente una guancia. “E poi, per dirla tutta, trovo questo tuo tratto drammatico davvero incantevole.”
La sua mano era tornata calda ormai, ma Peter non riusciva a lasciarla andare.
“Ho una casa piuttosto bella,” disse James, “O almeno, spero di averla ancora. È in un bosco – ho sempre preferito la solitudine. Penso che ti piacerà.”
“Sembra perfetta,” disse Peter. Chiuse gli occhi sentendo nell’aria la domanda che James stava per fargli. “Voglio venire con te. Ho soltanto paura di svegliarmi e ritrovarmi con la mia famiglia invece che insieme a te.”
James gli accarezzò la fronte con un dito e gli spinse un ricciolo di capelli dietro l’orecchio. “Non ti lascerò andare dalle mie braccia finché non sarai al sicuro davanti alla mia porta. E se il vento proverà a portarti via, dovrà prendere anche me e combatteremo insieme per tornare indietro. Che ne dici?”
Peter fece un respiro profondo inalando il profumo dell’Isola Che-non-c’è dentro i suoi polmoni: era il suo stesso odore, quello del ragazzo che aveva scoperto di essere tanti anni prima. Quel profumo gli dava forza. Se dieci anni non erano riusciti a fargli dimenticare la sua vera natura, allora nulla l’avrebbe fatto.
E adesso James era con lui, e lo stringeva forte a sé.
“Va bene,” disse.
James lo prese per la vita con un braccio e afferrò il remo a sinistra della scialuppa. “Vogliamo provarci allora?” gli chiese. “Vogliamo vedere come andrà a finire?”
“Sì,” disse Peter e prese con la mano l’altro remo
Like Reblog
quote 2019-04-22 02:21
“Peter?”.
Peter si girò, abbracciando il corpo dietro di lui un po’ timidamente.
Era proprio James. I suoi capelli sembravano ancora la criniera di un leone, anche se forse quell’effetto era dato più dal fatto di non averli tagliati per molti anni che da una precisa scelta stilistica. Il suo naso era ancora grande e aquilino, ma senza lo sguardo piratesco era un po’ strano, come sembrano a volte gli uccelli. Indossava una giacca da camera di seta decorata con diamanti rossi e dorati – tanto ridicola quanto quelle che aveva indossato come capitano del Jolly Roger.
E i suoi occhi erano gli stessi: gentili, azzurri e incantevoli. James allungò la mano per accarezzare la guancia di Peter con le nocche delle dita, tracciò il profilo del suo mento con il pollice e doveva averlo sentito arrossire al suo tocco.
“Dio mio,” disse con un tono stupito. “Sei davvero tu.”
Like Reblog
quote 2019-04-22 02:21
“Sei davvero tu."
Peter annuì perché aveva un nodo in gola e non riusciva a parlare anche se aveva mille domande da fargli. Accarezzò esitando il torace di James attraverso le pieghe delicate della sua giacca da camera e gli sentì il cuore battere velocemente, come se fosse nervoso sotto le sue dita. Avevano entrambi paura, pensò, così esposti l’uno davanti all’altro. Entrambi presenti, scarmigliati – veri.
Era ovvio che Uncino era stato per James quello che Pan era stato per Peter: una creatura più coraggiosa, più fantastica, meno spaventata o sola. Il sogno di qualcuno in un mondo diverso. Ma James adesso era un uomo normale a cui piacevano gli stessi ridicoli vestiti e sul suo volto Peter riusciva a leggere tutta la cautela e la temperanza che doveva aver gettato al vento per diventare il re di tutti i pirati. Era perfetto. Peter strinse fra le dita la seta della giacca, con il cuore impazzito, stordito d’amore e di paura.
Non sapeva cosa vedesse in lui James che intanto lo stava studiando in silenzio e con gli occhi pieni di meraviglia. Ma poi James gli sorrise – un sorriso lento, senza domande, pieno d’amore – e Peter rispose al suo sorriso. Gli occhi gli si riempirono di lacrime e lasciò andare la giacca di James per poterle asciugare sentendosi allo stesso tempo imbarazzato e incredibilmente felice.
James si schiarì la voce e gli accarezzò il bacino. Si mise a sedere facendo pressione con una gamba sul fianco di Peter, e allungò una mano per prendere un paio d’occhiali da un tavolino.
E starnutì. Quel piccolo movimento aveva scatenato una tempesta di polvere che li avvolse per un attimo. Peter mise velocemente la testa fuori dalla finestra cominciando a tossire; James fece lo stesso e lo raggiunse al davanzale mentre cercava di ripulire gli occhiali da molti anni di polvere. “Accidenti,” riuscì a dire, fra uno starnuto e l’altro. “Immagino che nessuno si sia occupato delle pulizie in tutto questo tempo. Ti ho portato in un posto disastrato.”
“Non fa niente,” disse Peter. La sua voce lo sorprese; era più alta di come la ricordava, più sofisticata.
James si mise gli occhiali sul naso sorridendo. Le lenti gli davano un aspetto un po’ ansioso.
Aveva ancora soltanto una mano; l’altro suo braccio terminava con il polso. Colse Peter che lo guardava con curiosità. “Da ragazzo,” disse timidamente, “Era più eccitante immaginare d’avere un uncino che una protesi.”
“Allora era vero: non sono stato io a tagliarti la mano.”
“No, a meno che tu non abbia combinato qualcosa in combutta con il grembo di mia madre,” disse James facendolo ridere
Like Reblog
quote 2019-04-22 02:20
“Da quanto tempo sono qui?”
“Da molti anni,” rispose. “Se non fosse stato per lui, avrebbe potuto diventare un’eternità.”
James si sentì stringere il cuore, anche se forse quel senso di costrizione era dovuto alla fatica. Sì, grazie a lui, certo non grazie a te. Dov’è Peter? Non intendo andarmene senza di lui.”
La regina sembrava perplessa, anche se indovinare le emozioni di una libellula non era affatto facile. “E se lui dovesse decidere di restare?”
“Non lo farà.”
“La scelta è sua. Se resti ancora ad aspettarlo, rischierai di perdere di nuovo te stesso.”
James tentò di fare una smorfia anche se il suo viso sembrava congelato. “Non fingere d’essere preoccupata,” sibilò. “Se avessi davvero voluto aiutarmi, avresti smesso di creare questa maledetta tempesta per farmelo ritrovare senza prima morire congelato.”
La risata della regina era dissonante e fastidiosa e gli fece tremare i denti. “Oh, James,” disse, “Ma questa tempesta è la sua.”
James spalancò la bocca e la richiuse in fretta.
“Certo,” disse alla fine. “Avrei dovuto capirlo subito.”
Si sentiva svuotato. Aveva davvero pensato che quella tempesta che stava cercando in ogni modo di tenerlo lontano da Peter fosse stata creata dall’isola, o dalle fate o da qualche altra forza magica e crudele.
E invece era stato proprio Peter – Peter stava cercando di tenerlo lontano o forse stava soltanto sfogando la sua rabbia contro il mondo, senza pensare a cosa sarebbe potuto succedere a James.
“Non ti sei mai accorto che ogni suo sorriso fa spuntare il sole?” Aggiunse la regina. “Era un altro dei desideri che aveva da bambino.”
James rise a fatica. “E io invece non ho desiderato mai nient’altro che una ciurma di pirati.”
“Le sue storie sono molto più ardite delle tue.”
“Non posso lasciarlo qui.”
“Quanto a lungo pensi di poter restare attaccato ai tuoi ricordi?” Chiese la regina. “Ti dimenticherai tutto. Come sempre, non riuscirai a resistere alla tentazione.” Gli atterrò sulle mani; di colpo erano diventate calde, il freddo dimenticato e i tagli lasciati dalle rocce della scogliera erano scomparsi. James si disse che sarebbe stato inutile, e probabilmente fatale, schiacciarla fra le mani. “Dovresti andare via subito,” gli disse, “Finché sei ancora in tempo.”
L’idea di andare via senza Peter lo dilaniava, ma anche il pensiero di perdersi di nuovo gli era intollerabile. Avrebbe continuato a vagabondare alla ricerca di Peter fino a dimenticarne la ragione e senza mai riuscire a ritornare a quella vita che aveva quasi già perso
More posts
Your Dashboard view:
Need help?