Non c’è niente che non va, almeno credo, è il primo libro di questa autrice che mi capita di leggere ed ero molto entusiasta. Dei suoi precedenti romanzi ho sempre sentito parlare bene, e la trama di questo suo nuovo lavoro mi ha colpita immediatamente.. qualcosa però è andato storto.
Ci ho messo ben due settimane a terminarlo – e dire che le pagine in totale sono meno di 400! – e a distanza di qualche giorno devo proprio dirlo: mi ha delusa. Tre stelle se le merita per i temi difficili che vengono affrontati, come la vecchiaia, le difficili situazioni famigliari e il tradimento, e anche per i discorsi simpaticissimi e qualche volta geniali tra Rosie e Tony, che più di una volta mi hanno fatto sbellicare dalle risate, ma se ciò non ci fosse stato credo che, a malincuore, lo avrei bocciato.
La difficoltà più grande nella lettura è stata abituarmi allo stile dell’autrice, l’ho trovato dolce e semplice, ma ho detestato la sua scelta di narrare la storia al presente, ma concentrandosi su tutti i personaggi. La protagonista ovviamente rimane sempre la nostra buffa e un po’ svampita Rosie, ma la Dawson non si fa problemi a spaziare sui personaggi che la circondano. Cosa c’è di male in questo? Assolutamente niente, anzi! Ma.. al presente? No grazie!
È stato un trauma per me, sarà che non ci sono abituata o che semplicemente non fa per me, fatto sta che quando finalmente ho iniziato a famigliarizzare con questo stile il libro era ormai finito. Al di là di questo problema – che per me è stato enorme, ma a qualche altro lettore potrebbe non fare né caldo né freddo – la lettura è stata piacevole, ma non soddisfacente come speravo.
«L’ho fatto per Rosie e in cambio le chiedo solo di promettermi che vivrà la sua vita con un po’ di passione. Voglio che sfrutti appieno il suo potenziale, invece di starsene seduta qui a sprecare i suoi giorni.»
E Rosie, seduta lì, ha una rivelazione accecante, se è questa la parola giusta. Per la prima volta sua nonna, folle e impetuosa, può anche essere ubriaca e crudele ma ha ragione. In effetti, cosa sta combinando nella vita? È questo che voleva davvero?
Si tratta di una storia, come dire.. reale. Insieme a Rosie affrontiamo i grandi e i piccoli problemi della vita, le scelte difficili, l’amore e la perdita, in modo leggero, ma senza fronzoli. Rosie è una donna forte, ma che crolla, piange, si arrabbia e, inevitabilmente, ama. Mi è piaciuto il modo in cui l’autrice ha affrontato i temi più pesanti, sempre con un pizzico di ironia, ma senza mai dare la tipica impressione che nei libri si ha, ovvero che sia tutto rose e fiori. I problemi esistono, il dolore anche, e vanno affrontati sempre. Qualche volta da soli, qualche volta in compagnia.
Come avrete capito è stata una lettura altalenante, fatta di particolari che ho apprezzato, ma circondato da un’aura un po’ malinconica che mi ha lasciato una brutta sensazione – naturalmente per capire di cosa parlo dovete leggere il libro voi stessi – e quindi non sono del tutto convinta. Alcune situazioni famigliari mi hanno messo addosso una tristezza incredibile e così invece di concludere il libro con un sorriso mi sono trovata a sospirare e borbottare, indecisa. E sono indecisa anche adesso, non so proprio cosa pensarne.
Sono felice di averlo letto, al di là di tutto, ho conosciuto personaggi carismatici e riso parecchio e un pochino mi sono anche commossa, ma non è un romanzo che consiglio a occhi chiusi perché penso sia difficile da apprezzare sul serio. Senza dubbio è una lettura adatta agli adulti – non per via di qualche contenuto non adatto ai più giovani, ma perché penso sia più facile immedesimarsi delle situazioni e rispecchiarsi nelle riflessioni dei personaggi – e in particolare alle donne e alle mamme.