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video 2017-10-29 14:36
La Signora, Priscilla e la cosa da matti - Ricardo Tronconi
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review 2014-09-05 12:11
La Kinsella può fare di meglio
La signora dei funerali - Madeleine Wickham

Primo libro di Madeleine Wickham, carino, ma può fare di meglio. Molto di meglio. Non è una vera e propria recensione, bensì una piccola opinione.
Innanzitutto non ho ben compreso la motivazione del brutto carattere di Fleur. Non ha una vera e propria storia drammatica alle spalle, e il suo non voler lavorare è del tutto ingiustificato.
Il finale l'ho trovato un po' troppo sbrigativo e non l'ho capito, sinceramente. Mi è parso che Madeleine si fosse stancata di scrivere e avesse lasciato aperte le questioni del romanzo senza aver tentato di chiuderle. Quindi, il racconto termina in maniera abbastanza approssimativa.
Ho apprezzato l'indagine dei personaggi, l'alone di mistero che accerchiava il personaggio di Emily e la confusione di Richard, ignaro del vero carattere della sua ex moglie.
Una lettura leggera e piacevole, ma non qualcosa di indimenticabile.

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review 2013-12-29 20:57
"The Restorer" - La Signora dei Cimiteri (1)
The Restorer: La signora dei cimiteri (La Signora dei Cimiteri, #1) - Amanda Stevens
Ottimo esordio in Italia di Amanda Stevens, che in questo romanzo ha fuso thriller e paranormale, scegliendo come sua eroina Amelia, una restauratrice di cimiteri.
Amelia ha ereditato dal padre un particolare quanto impressionante dono: può vedere le anime dei defunti.
I fantasmi desiderano più di ogni altra cosa fare ancora parte del mondo dei vivi, per questo diventano dei parassiti, cercando di sfruttare le energie degli umani. Se gli spettri capiscono che un umano può percepirli, allora si impossesseranno di lui fino a consumarlo, lasciando solo un guscio vuoto. Amelia viene istruita a tutto questo fin da bambina, fin da quando capisce che anche lei può vedere i morti. Così impara a rispettare le rigide regole di suo padre: mai ammettere la loro esistenza, mai guardarli e per nessun motivo rivolgere loro la parola, mai fargli intuire la propria paura, non allontanarsi troppo dai terreni consacrati, stare alla larga da chi è accompagnato dai fantasmi… poi la regola più importante di tutte: mai sfidare il destino!
Amelia imposterà la sua vita in modo “normale”, per quanto possibile, adattandosi alla sua condizione. Lei sa che fino a quando seguirà diligentemente le regole di suo padre, potrà considerarsi al sicuro.
Ma l’equilibrio della sua vita viene incrinato quando in un antico cimitero vengono rinvenuti dei cadaveri scomodi per qualcuno. Ad occuparsi di questi casi sarà l'agente di polizia Devlin… e a chi mai egli potrà chiedere un supporto professionale se non ad Amelia, la Signora dei Cimiteri!
Amelia avrebbe dovuto tirarsi indietro da subito, ma non riesce a dire di no a quell’uomo magnetico, impenetrabile e soprattutto… posseduto!
Si, Devlin non solo è bello da morire ma è anche continuamente accompagnato da due fantasmi, una donna bellissima e una bambina.
Amelia sa che dovrebbe stargli lontana, per lei quella è una situazione pericolosa, come trovarsi sopra un vecchio ponte di legno marcio e pericolante. Ma gli eventi la travolgono e Devlin esercita su di lei un’attrazione disarmante, quasi innaturale, che la costringe a cedere, abbattendo tutte quelle barriere accuratamente innalzate negli anni.
Antichi cimiteri ricoperti da muffa e ricordi, terribili omicidi con tanto di torture, tunnel e passaggi segreti nascosti nelle tombe silenti, una remota confraternita forse ancora attiva e dedita a riti demoniaci, porte che nessuno avrebbe mai dovuto aprire… “The Restorer” è tutto questo e anche di più!
Devo ammettere che Amelia è una figura intrigante, una ragazza solitaria ed estremamente controllata, che a causa dei fantasmi ha imparato ad isolarsi dagli esseri umani. Anche se cerca di concedersi qualche piccolo momento di normalità, la barriera tra lei e il resto del mondo è consolidata giorno dopo giorno.
Quello che più mi ha colpita di lei è la sua personalità un tantino contraddittoria: grazie al suo “dono” dovrebbe cercare il più possibile di stare alla larga dai morti, eppure cosa fa? Restaura cimiteri! E qual è l’uomo che riesce a rubarle il cuore? Uno posseduto dai fantasmi!
Tutto questo è andarsela a cercare non trovate? E Amelia un po’ se la va a cercare, ma io l’ho stimata per questo… più volte nelle sue condizioni io me la sarei data a gambe, lei invece no.
Ho riflettuto su questo: se solo Amelia avesse fatto spallucce più spesso, avrebbe avuto una vita molto più facile, ma è proprio grazie alla sua ambiguità che prende vita questa storia. Di conseguenza “La Signora dei Cimiteri” è un titolo più che meritato.
Poi c’è Devlin… bé, devo dirlo, è un po’ stereotipato il nostro poliziotto. Bello da togliere il fiato, tormentato, consumato dai suoi fantasmi, impregnato di mistero… insomma eccolo qui: il bello e dannato!
C’è una sola cosa che non ho proprio sopportato in questo libro: Amelia che ogni quattro/cinque paragrafi ci tiene a sottolineare che quando vede Devlin si squaglia, non ce la può fare, non resiste, i suoi occhi sono troppo magnetici. L’oscuro richiamo esercitato dall’inconsapevole Devlin e i suoi seducenti occhi, che senza pietà riducono Amelia ad un colabrodo in una pagina si e una no, alla lunga mi stavano veramente stancando! Fortunatamente verso la fine tutti questi libidinosi turbamenti ci danno tregua, lasciando spazio ad una serie di capitoli incalzanti e pieni di azione e tensione.
Ciò che più mi è piaciuto di questo paranormal-thriller è stata l’inquietante e perfetta atmosfera spettrale che la Stevens ha saputo dare al romanzo, a tratti agghiacciante. In alcuni istanti è davvero riuscita a farmi sentire la fredda e umettata presenza degli spiriti.
Primo capitolo di una trilogia, “The Restorer” ci lascia l’acquolina in bocca, facendo presagire il ruolo chiave del padre di Amelia, introverso e pensieroso custode di alcune verità che ancora non sono state svelate.
I segreti e i misteri non sono ancora finiti, anzi… i loro frutti hanno appena iniziato a produrre spaventose conseguenze.
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review 2013-12-11 14:32
Alla scoperta di Dumas figlio
La signora delle camelie - Alexandre Dumas-fils,Francesco Pastonchi

La signora delle camelie è un opera straordinariamente unica, emozionante e straziante. Abbiamo i due innamorati, che si ritrovano innamorati e separati a causa di una sorte ostile, e l'autore che riporta in maniera fedele la storia d'amore. Poche pagine che ti catturano come pochi libri. 

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text 2013-11-22 15:31
Signora Fiorella. Kapeluszniczka Królowej Bony - Renata Czarnecka

Śmierć Zygmunta II Augusta w dniu 7 lipca 1572 roku ostatecznie zakończyła panowanie dynastii Jagiellonów w Polsce. Król nie doczekał się męskiego potomka, a i owoc związku z córką warszawskiego kupca – Barbarą Giżanką – również podawany jest w wątpliwość. Najprawdopodobniej dziewczynka, która narodziła się w wyniku królewskiego romansu nie była biologicznym dzieckiem Zygmunta II Augusta. Tak więc nadszedł czas, kiedy to zaczęto rozglądać się za kolejnym monarchą, który byłby godzien zasiąść na polskim tronie. Tym razem miał to być monarcha wybrany na drodze elekcji. Jeszcze za życia ostatniego z Jagiellonów polską koroną poważnie zainteresowała się Francja, a dokładnie dynastia Walezjuszy, która w tamtym czasie zasiadała na francuskim tronie. W tym celu do Polski do umierającego króla wyruszył niejaki Jean de Bologny, prosząc o wyrażenie zgody przez króla na zawarcie małżeństwa pomiędzy siostrą Zygmunta – Anną – a młodszym synem Katarzyny Medycejskiej i Henryka II de Valois. Niestety, francuski poseł nie został dopuszczony do łoża śmierci polskiego władcy. Jednakże Francuzi nie dali za wygraną i już wkrótce po śmierci Zygmunta II Augusta do Polski przybył biskup Walencji – Jean de Monluc, będący najprawdopodobniej ojcem Jeana de Bologny i stronnikiem hugenotów (protestantów).

Należy pamiętać, że w tym czasie Francją wstrząsnęła rzeź dokonana na hugenotach, zwana Nocą św. Bartłomieja. Masakra miała miejsce w nocy z 23 na 24 sierpnia 1572 roku, a wieści o tym wydarzeniu wyszły poza granice kraju i dotarły również do Polski. Tak więc biskup Walencji miał przed sobą dość trudne zadanie, gdyż musiał w jakiś sposób załagodzić sytuację, w związku z czym Jean de Monluc i jego poplecznicy rozpoczęli akcję propagandową, która miała na celu przywrócenie dobrego imienia osobie Henryka III de Valois. W ich opinii ówczesny książę andegaweński pragnął za wszelką cenę zapobiec owej rzezi, natomiast kiedy już do niej doszło, stanowczo był jej przeciwny i robił wszystko, aby ją przerwać, jednocześnie dając schronienie prześladowanym protestantom. 

 

 

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