Pueblo fantasma - José María Latorre The scariest thing about this book is the cover. Even though the blurb says that it's horror, I never felt that any of the characters was in any real danger. Some parts are a bit creepy, but having read much scarier YA stories, this one was just average.

Also, the long robbery subplot at the beginning is just a way of getting the main character to the village. All the other people in his team turn out to be just redshirts, even though they seem to be very important and big potential threats for our main character at the beginning. I thought the book spent way too much time focusing on them considering their very limited importance.

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Me gustan las novelas (y las películas) de terror. Como en todos los géneros literarios hay ciertas fórmulas que se repiten (la casa abandonada o encantada/poseída, la cabaña abandonada en el bosque, el monstruo asesino, fantasmas, demonios…). En este caso, tenemos unos asesinatos muy extraños, cometidos por alguien sobrenatural o algún fenómeno paranormal. Y el punto común que tienen todos estos asesinatos (grotescos y sangrientos a más no poder) es el hecho de que todos los que fallecen han oído antes el tintineo de cascabeles. Y los que investigan los crímenes encuentran un cascabel con una cinta roja en el escenario de las muertes. Hasta tal punto llega el temor de los habitantes de la población donde se centra la acción, Yellow Hill, que han prohibido los cascabeles.

El autor usa su estilo inimitable (pocas descripciones, lenguaje simple pero impactante, personajes apenas trazados con unas pocas palabras, ritmo vertiginoso) para construir esta historia que se desarrolla a lo largo de varias generaciones, con el fantasma del diabólico protagonista reapareciendo cada pocos años y aterrorizando a los habitantes de Yellow Hill, empeñado en lo que empieza como una venganza diabólica (hasta cierto punto justificada) y acaba atrapando a testigos inocentes.

A pesar de lo corta y dinámica que es la narración, el autor consigue crear una sensación de pánico anticipado cada vez que se oyen los cascabeles. La pareja de jóvenes que son los últimos en enfrentarse a él, Franklin y Kate, son entrañables y se hacen querer, aunque algunos de los otros personajes aparecen y desaparecen con tal rapidez que es difícil registrarlos o empatizar con ellos.

De nuevo una novela muy visual, estilo cómic, contada en viñetas, que crea suspense y ansiedad, y con un personaje central inolvidable. Yo desde luego no volveré a mirar un cascabel sin que me dé un escalofrío.

 

Benjamin Alire Sáenz - Aristotle and Dante discover the secrets of the universe   ★★★★★

 

Amy Lane - The winter courtship rituals of fur-bearing critters   ★★★

 

E.K. Blair - Freeing   ★★★

 

B.G Thomas - The boy who came in from the cold   ★★★

 

Alejandro Dolina - El libro del fantasma   ★★★

 

Michael Thomas Ford - Suicide notes   ★★★

 

Benjamin Alire Sáenz - Last night I sang to the monster   ★★★★★

 

Nick Wilgus - Shaking the sugar tree   ★★★★

Davide e Matthew sono ospiti a casa dei nonni di Luca, che abitano in un minuscolo paesino di campagna. Esplorando in bicicletta i boschi nei dintornii tre amici trovano una misteriosa villa disabitata. Entrati di nascosto,rimangono sbalorditi: davanti a loro appare lo spirito del Conte Bianco, il giovane proprietario della villa morto molto tempo prima in circostanze misteriose. Per aiutarlo a trovare pace, Davide, Matthew e Luca dovranno cercare un preziosissimo ciondolo. Ma non sarà facile, perché non sono gli unici a volersene impossessare...

 

L'enigma del conte bianco è un racconto per ragazzi dove in un apparentemente noioso paesino di campagna Davide, Matthew e Luca scoprono uno strano furto in libreria. Sono state rubate le ultime pagine di un libro scritto da un ex insegnante che vive in paese.
Quale segreto scabroso potevano mai contenere quelle pagine?
E quale legame vi è con la misteriosa Villa del conte?

Un giallo estivo, per chi vuole una lettura semplice e con poche pretese.
Un racconto che consiglio ai più giovani perché insegna che l'amicizia è importante, e non è mai troppo tardi per riconciliarsi con qualcuno.

La colonia sommersa è un racconto ambientato in un futuro post-apocalittico dove il mondo è per la maggior parte ricoperto d'acqua. Per ovviare al problema del sovraffollamento sono state create delle colonie nelle profondità marine. Poco apprezzate dalla gente di sopra: i "Superni", che non vedono di buon occhio i coloni, chiamati la Stirpe Oscura, con la convinzione che vivere in fondo agli oceani, gli sconquassi il cervello. 
Mentre al contrario i coloni sono sani come pesci, nel senso stretto della parola, hanno un sistema immunitario decisamente più sviluppato ed alcuni di loro hanno qualità speciali: chiamate Doni Oscuri, che tengono ben nascoste per il timore di finire sotto ai ferri come cavie da laboratorio. 
Anche Ty ha un dono Oscuro: può comunicare con i cetacei, permettendoli di capire quando vi è un pericolo nei dintorni. A parte questo Ty è un ragazzo come tanti, curioso e testardo. Ty farà di tutto per aiutare Gemma, la "Superna" alla ricerca di suo fratello Richard; anche accompagnarla nelle zone recluse ai minorenni, ritrovandosi faccia a faccia con Fantasma, il bandito che sta facendo dilagare la paura nella colonia sommersa, scoprendo la sua vera identità.
Un racconto carino, ma che non è riuscito a catturarmi completamente.

Non vi è la divisione tra il bene e il male, anzi, l'autrice ha voluto raccontare la storia dei "cattivi" in modo tale che si avesse pietà di loro, malgrado avessero fatto delle cose orribili.
Una storia di razzismo a modo suo, che insegna che l'amicizia tra persone di "mondi" diversi è possibile e che la libertà è l'unica cosa che conta.