“Voglio che Rimini sia come Hollywood, come Nashville cioè un luogo del mio immaginario dove i sogni si buttano a mare, la gente si uccide con le pasticche, ama, trionfa o crepa. Voglio un romanzo spietato sul successo, sulla vigliaccheria, sui compromessi per emergere. Voglio una palude bollente di anime che fanno la vacanza solo per schiattare e si stravolgono al sole, e in questa palude i miei eroi che vogliono emergere, vogliono essere qualcuno, vogliono il successo, la ricchezza, la notorietà, la fama, la gloria, il potere, il sesso. E Rimini è questa Italia del “sei dentro o sei fuori”. La massa si cuoce e rosola, gli eroi sparano a Dio le loro cartucce”.
Nella primavera del 1981 a Pier Vittorio viene proposto di passare due mesi sulla riviera adriatica per lavorare a un inserto speciale. Non parte. Manda invece Bruno Bauer, giornalista protagonista di Rimini, nell’abbagliante Hollywood romagnola, dove si va perché ci sono altri centomila, dove musica e sesso e droga si levano in coro, dove la notte è variopinta e risplende di strass e paillettes.
Bauer e i suoi collaboratori percorreranno lo sfavillante lunapark italiano per cogliere e raccontare vite che scorrono e s’arrestano, bagliori e ombre di esistenze note e sconosciute. È un succedersi di personaggi, credibili perché rubati alla realtà, fantastici perché rinnovati dalla genialità della scrittura di Tondelli. Ognuno è mosaico umano, con ambizioni alte e sconfitte certe. Girano su una giostra che non prevede vincitori. Le braccia si tendono, le mani si chiudono. Il trofeo è irraggiungibile. Ma attorno, tutto è colore, tutto rifulge.
La bocca stupita non avverte retrogusto amaro. C’è tempo, c’è tempo. Non va perduto.
Poi le luci si spengono. E rimane il vuoto.
Ciao Pier, a ri-vederci con le parole.
P.S. È recente la notizia che, grazie alla donazione della famiglia Tondelli e al consenso del curatore dell’opera tondelliana Fulvio Panzeri, la biblioteca privata dello scrittore diventa patrimonio del comune di Correggio. Si tratta di 2494 volumi che troveranno collocazione a Palazzo dei Principi presso il Centro di Documentazione Pier Vittorio Tondelli. La collezione, comprese le annotazioni e sottolineature autografe di Tondelli, sarà consultabile nei primi mesi del prossimo anno.