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review SPOILER ALERT! 2014-04-12 15:52
Un mondo sinistro - Vladimir Nabokov
Un mondo sinistro - Vladimir Nabokov,Franca Pece
Iniziamo col dire che Un mondo sinistro non è un romanzo semplice. Non è un romanzo facile da leggere e da interpretare perché Nabokov usa volutamente uno stile confusionario (si passa dalla terza alla seconda alla prima persona) abbinato a un linguaggio che cambia in continuazione (tedesco; un idioma inventato; francese; italiano [in originale]) e contorsioni lessicali, per completare tutto con ampi brani di pseudo-filosofia, pseudo-critica letteraria e pseudo-scienza politica.
Quindi, metterei un ATTENZIONE a lettere cubitali: se state per avvicinarvi a questo romanzo, sappiate che potreste abbandonarlo dopo poche righe
 
Perché, allora, leggerlo? 
Perché Un mondo sinistro è una distopia contemporanea a 1984 di Orwell (<3), autore che Nabokov disprezzava apertamente. Perché Nabokov appartiene a quella cerchia di russi fuoriusciti che vissero per anni in America; perché, rispetto a tentativi recenti di satira politico/distopica, questo romanzo è scritto con nessun intento se non quello di raccontare, con un linguaggio studiatamente grottesco (nei contenuti e nella forma), l'esordio grottesco di un regime dittatoriale e le sue grottesche conseguenze. *la ripetizione di "grottesco" è voluta, né XD*
 
Ma prima di tutto, e sotto tutte le cinconvoluzioni lessicali, Un mondo sinistro è la storia di un uomo e di suo figlio. Un uomo, Adam Krug, da poco vedovo, che si trova, in poche settimane, a dover affrontare oltre alla vedovanza (e al pudore che gli impedisce di dire al figlio di otto anni che la mamma è morta) l'ecatombe di amici che il regime ekwilista sta facendo attorno a lui. 
 
Quindi, il romanzo è principalmente la storia di Adam Krug che l'autore tratta spesso da personaggio, intervenendo spesso con sue intrusioni (sue=di Nabokov) e forzando il suo ruolo di deus ex-machina quando le cose per il suo protagonista si fanno atrocemente dolorose.
 
Un mondo sinistro è, per certi aspetti, un romanzo teatrale, che rispecchia tratti della commedia di Shakespeare (con il personaggio che si rivolge al pubblico, riportando lo spettatore alla realtà della finzione cui sta assistendo). Ed è un romanzo in cui il palcoscenico è rappresentato dallo Stato, in cui Krug vive.Così, mentre la moglie di Krug muore in un letto d'ospedale, all'esterno da quella struttura, lo Stato viene travolto da una rivoluzione e dall'insediamento di un regime che ha come obiettivo quello di rendere tutti uguali.Uguaglianza, quella del nuovo Stato in cui si sposta il fresco vedovo Adam Krug, che non è quella sociale o economica, ma mentale e spirituale.
L'ekwilismo del dittatore Paduk (ex compagno di scuola di Krug e vittima del bullismo dei ragazzi durante l'adolescenza), infatti,propugna l'uguaglianza di carattere e di educazione, in modo che nessuno sia migliore di un altro: in pratica l'obiettivo dell'ekwilismo è l'omologazione caratteriale e mentale dei cittadini.
 
Non la trovate una distopia agghiacciante? 
 
E Krug che ruolo ha in questa storia? 
Da sempre estraneo a ogni gruppo, Krug rifiuta di partecipare alla nuova vita che lo Stato ekwilista gli ha assegnato (il rettorato dell'università che verrà riadattata a istituto di alfabetizzazione, più o meno). Solo quando viene arrestato e costretto alla separazione dal figlio, solo allora Krug sarà disposto a capitolare, mosso non dalla paura per se stesso ma dall'amore e dalla volontà di protezione del piccolo Arvid, suo figlio.
 
---ATTENZIONE SPOILER---
Ma ecco che, per l'inettitudine di coloro che sono stati incaricati dell'arresto, il figlio di Krug, Arvid, viene prima smarrito e poi assegnato a un istituto per il recupero di criminali particolarmente violenti.In un tripudio si esecuzioni sommarie e immediate, per compensare al madornale errore compiuto, il romanzo si conclude con la pazzia di Krug e un'ultima dichiarazione dell'autore che cala, alzandosi dalla scrivania su cui posano le pagine del manoscritto, il suo sipario.
(spoiler show)
---SPOILER FINE---
 
Bonus Track: Tra le parti interessanti, troviamo anche una piccola traccia di Lolita nel romanzo; una parte della Lolita che Nabokov scriverà qualche anno dopo. E anche Krug, a leggerne certi passi, ha alcune caratteristiche che ritroveremo nel prof Humbert Humbert.
 
Come sempre, nonostante alcune difficoltà, è un romanzo che consiglio, soprattutto se, come la sottoscritta, siete appassionati di distopie :)
 
 

 

Source: letturepericolose.blogspot.it/2014/03/un-mondo-sinistro-vladimir-nabokov.html
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review 2014-03-26 11:27
Recensione
Il politico (Storie / Racconti) - Pee Gee Daniel
l romanzo di Pee Gee Daniel (pseudonimo diPierluigi Straneo), ha per protagonista il nulla. Il politico è un uomo di cui non sappiamo nulla, che non ha nemmeno un nome (nello sviluppo della storia verrà chiamato sempre e solo con due appellativi e mai con il suo vero nome), che non ha una storia, che non ha, soprattutto, cervello.
 
Chi è Il politico? Un bestione appannato, con le palpebre cascanti, silenzioso, affatto scaltro ed elementare, che vive semplicemente di istinto, di azioni dirette, di monosillabi e di violenza. 
Di quest'uomo osserviamo la scalata verso il potere. Una scalata per certi versi fortuita, assolutamente casuale, dettata solo da un insieme di coincidenze e di errori di valutazione.
 
Ma se il politico è uno stupido, non sono da meno i personaggi che gli si muovono attorno e che, per una precisa scelta dell'autore, rappresentano ciascuno una caricatura stereotipata di un certo tipo umano: dall'uomo di destra, a quello di sinistra, passando per industriali corruttibili e ragazze decerebrate, fino ad arrivare a una massa elettorale plagiabile e belante.
 
Il romanzo di Pierluigi Straneo potrebbe sembrare, ad una lettura superficiale, un'accozzaglia di luoghi comuni che sono digeribili soltanto sfruttando il punto di vista e l'obiettivo dell'autore: ovvero mostrare una realtà politica e sociale iperstereotipata, dove vincono non solo i corrotti ma anche coloro che, pur non avendo nulla dentro (eil politico dentro non ha nulla: né sentimenti, né ideali, né un cervello), riescono a trovarsi al posto giusto nel momento giusto. E a fare carriera, arrivando a sedere nel circolo ristretto di quelli che hanno il potere di decidere le sorti di una popolazione.
 
Un romanzo agghiacciante, sul possibile futuro di una società anch'essa vuota e sonnecchiante; una distopia di violenza e stupidità.
Source: letturepericolose.blogspot.it/2014/03/il-politico-pee-gee-daniel.html
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review 2013-01-16 00:00
Playbook 2012: Inside the Circus--Romney, Santorum and the GOP Race (Politico Inside Election 2012) - Mike Allen,Evan Thomas This short Kindle Single really needs to be read in conjunction with their other Single, The End of the Line and perhaps an earlier one in their Playbook 2012 series. I avoid TV pundits and daily reportage like the plague, preferring to wait until the dust settles and writers gain a little distance to figure out exactly what happened.

I remember avidly reading all the Teddy White "Making of the President" and I've recently started Richard Ben Cramer's "What it Takes", an excellent analysis of the 1988 election. The authors of these two short works don't approach his high standard but they are quite interesting, nevertheless for their revelations and analysis.

Romney, we recently learned from one of his sons, never really wanted to be president, anyway, that he was pushed into the race by his family, although that sounds suspiciously like sour grapes. Ironically it was his business experience that may have hurt him the most, always micromanaging rather than delegating to staffers who were probably more competent at assorted tasks.

It didn't help that he had to go through the trials of the Republican primary, otherwise known as the circular firing squad. The primary system, which biases toward the extremes of each party forced him into adopting ridiculous positions which he came to rue later even as his staff, off message as usual, portrayed him as moving back to the center after he won the nomination, especially with the Etch-a-Sketch comment which just confirmed to both left and right that Romney had no core values. The authors treat us to lots of fun inside information about the other dysfunctional candidates like Perry and Gingrich and Bachmann, each of whom had their moment in the sun before going down ingloriously in flames. Romney's ultimate selection was perhaps inevitable, but what a bizarre trip.

One insider said, "Romney goes into each state, he’s not building a movement. Instead, he goes in, and it’s a machine. They know how to execute really well and take down another candidate and win. But what they don’t know how to do is lift up their own candidate and sell a vision, sell a movement, and get people excited about him. I think it’s troubling that the turnout is lower than in 2008. This should be the year where Republican primary voters are incredibly excited about getting rid of President Obama. Instead, it’s not been that way at all.”

As Nate Silver showed with his data analysis, Romney probably never had a chance given the demographics and Electoral College numbers.

These books are fun to read for their "real-time" reporting, but probably won't hold up particularly well as historical records.
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