«Tu ti preoccupi troppo.» Daniel rise. «Ho ottime ragioni per farlo»
«E altrettante ragioni per rilassarti e lasciarti amare,» disse Bel sottovoce. Daniel si immobilizzò. L’altro passò il pollice tracciando dei circoli alla base del suo collo. «Anch’io ti amo, Bel. Ci penserò su, se tu vuoi.» «Se tu vuoi.»Lui fece un’altra risatina imbarazzata. «A volte mi piace fare quello che vuoi tu.» Bel si chinò e lo baciò lungo l’orecchio. «Ma davvero?» Trattenne il respiro. Aveva chiesto a Bel di non fargli male, e lui aveva risposto che non avrebbe più avuto il comando. Ma Daniel sperava potesse capire. Non gli stava chiedendo di procurargli dolore, né di metterlo in una posizione sottomessa, ma… «Sì.» Si allungò dietro di lui e gli prese la mano, portandosela alla bocca. Baciò un polpastrello, poi lo prese in bocca. Udì il suo respiro accelerare. Lasciò andare il dito. «Tutto quello che vuoi.» Si girò e lo guardò. «Persino…» Si bloccò. Desiderava offrirsi di succhiarglielo, ma ancora non era sicuro di poterlo fare. E pensava che a Bel non sarebbe piaciuto sentirsi proporre qualcosa che lui stesso non gradiva. Sorrise per fargli capire che stavano giocando. «Tutto quello che vuoi,» ripeté.